Il ruolo del muscolo nella prevenzione, ed in particolare in epoca post-menopausale
Pubblichiamo in anteprima per i nostri lettori la relazione a cura della dott. Daniela Melchiorre, reumatologa e presidente della Società Medico Chirurgica Lucchese, che sarà pubblicata negli atti del Convegno “L’attività fisica di genere per le necessità della donna”, che si terrà sabato 27 ottobre all’Hotel Esplanade a Viareggio. (leggi qui: https://bit.ly/2CE45ou )
Il ruolo del muscolo nella prevenzione, ed in particolare in epoca post-menopausale
L’allineamento ideale del corpo non è possibile ma il tentativo di raggiungerlo rappresenta l’obiettivo verso cui vanno indirizzati tutti gli sforzi. Il concetto di una buona meccanica del corpo non può prescindere dall’allineamento e dall’equilibrio muscolare e necessita di un range di movimento adeguato ma non esagerato. Lo squilibrio muscolare può essere frequente nell’età avanzata, in cui ci sia un uso persistente di certi muscoli senza un’adeguata azione dei muscoli antagonisti e che comporti tensione eccessiva e contrattura coinvolgendo le strutture muscolari, tendinee e anche quelle articolari. Il coinvolgimento del muscolo, anche in patologie fra loro molto diverse (ad esempio quelle neurologiche, ortopediche, reumatologiche), si manifesta con la debolezza e quindi l’obiettivo è il recupero della forza.

Ogni muscolo infatti svolge un’azione specifica e ne rappresenta il motore primario; non esistono due muscoli in tutto il corpo che svolgano la stessa funzione, ad eccezione ovviamente di quelli ad azione simmetrica. Inoltre è la struttura del muscolo e dei suoi fasci, che contribuisce a determinarne l’azione e incide sul modo in cui esso risponde all’allungamento. Oltre al compito che i muscoli svolgono nel movimento essi hanno anche un’altra importante funzione che è quella di supportare le strutture scheletriche. Deve essere sufficientemente lungo per rendere possibile la mobilità normale delle articolazioni e abbastanza corto per garantirne la stabilità. Studi recenti evidenziano la stretta relazione tra muscolo e struttura ossea come in un sistema sinergico. I muscoli rappresentano circa il 40% del peso corporeo e si inseriscono al corpo per mezzo dell’aponevrosi, della fascia muscolare e dei tendini. In particolare esistono due tipi di fascia, quella superficiale che si localizza al di sotto della cute con un conseguente libero movimento e quella profonda che avvolge, riveste e separa i muscoli. Per la sua specificità il ruolo del muscolo è oggi molto rivalutato anche nella prevenzione. Infatti ci sono molti studi che evidenziano l’importanza della conservazione della funzione del muscolo come antidoto alla fragilità ossea. Il picco di massa ossea (cioè la massima densità e forza ossea) viene raggiunto intorno ai 30 anni. Con l’avanzare dell’età, il soggetto, in particolare la donna, oltre a diventare meno attivo, assiste ad una riduzione graduale della densità ossea. La perdita ossea è solitamente più rapida durante i primi anni della menopausa e si associa alla perdita di massa muscolare e della funzione fisica del muscolo. Tale comportamento è tipico dell’età che avanza con costi elevati sia in termini economici che personali. La sarcopenia, che rappresenta la perdita di massa muscolare, può risultare dalla atrofia e dalla perdita di fibre muscolari la cui entità può variare anche nella stessa popolazione in base all’alimentazione e agli stili di vita e se associata alla perdita di massa ossea essa rappresenta un grave fattore di rischio per l’integrità della struttura ossea in quanto oggi è noto che la relazione tra muscolo e osso è molto stretta. Infatti, l’esercizio fisico, una sana alimentazione e il cambiamento dello stile di vita possono rallentare la perdita ossea e aiutare a ridurre il rischio di frattura. Oggi si sa molto di più su questa relazione ed alcuni autori hanno individuato una molecola che viene prodotta dal muscolo durante l’esercizio fisico che è in grado di attivare direttamente la formazione di nuovo osso. Questo dato è di notevole rilevanza dal momento che è noto quanto l’attività fisica migliori l’aspettativa di vita aumentando la forza muscolare, noto fattore predittivo di resistenza ossea, riducendo quindi l’incidenza di fratture conseguenti alle cadute. Quindi la lotta contro il ladro silenzioso, l’osteoporosi, passa anche attraverso la salute del muscolo in tutte le fasce di età, in particolare in quella più avanzata ed a maggior ragione nella fase post-menopausale. Ma perché si possa parlare di salute del muscolo non si può prescindere dai valori della Vitamina D. La perdita di massa muscolare e i ridotti livelli di Vitamina D nel sangue sono correlati. Entrambi i fattori appaiono coinvolti nello sviluppo di debolezza fisica, nel rischio di cadute e nelle fratture da fragilità. Il meccanismo attraverso il quale la Vitamina D sia in grado di indurre perdita della forza muscolare e della sua funzione non è ancora ben noto, ma è probabile che tale meccanismo coinvolga il recettore della Vitamina D. E’ stato dimostrato che l’espressione di tale recettore durante la menopausa e con l’avanzare dell’età tende a diminuire inducendo la perdita di massa muscolare che però può essere corretta mediante la supplementazione di Vitamina D. In questa delicata fase della vita, in particolare della donna, è quindi dimostrato che nel management e nella prevenzione della sarcopenia giuochino un ruolo importante l’esercizio fisico con il mantenimento della massa muscolare e con un’azione protettiva nei confronti della massa ossea, la correzione dei valori della Vitamina D e una corretta alimentazione.
Daniela Melchiorre
Il programma del convegno:
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