“Mio figlio ha sempre ragione”. Scuola e famiglia, quale la sfida?
Il Prof. Massimo Fontanelli, dirigente scolastico al Polo Scientifico Tecnico e Professionale Fermi Giorgi di Lucca e ISI Garfagnana interviene sul tema del rapporto tra studenti, scuola e famiglia. L’argomento sarà trattato in occasione del convegno annuale della Società Medico Chirurgica Lucchese dal titolo: “Giovani Oggi – Carenze nella relazione con gli adulti“. che si terrà l’8 di novembre nella Sala Tobino del Palazzo Ducale di Lucca. Di seguito un breve abstract del suo intervento:
La scuola secondaria rappresenta un luogo di passaggio tra fanciullezza e adolescenza ed è fondamentale accompagnare gli alunni nella loro crescita. La scuola riveste un’importanza cruciale sia per i ragazzi che per le loro famiglie, non solo per la formazione didattico educativa, ma anche come luogo di riferimento nel quale si strutturano le relazioni. La scuola è un luogo di apprendimento e si impara insieme agli altri sotto la guida di persone competenti, messi apposta lì per aiutarli a crescere come persone e a crescere intellettualmente e culturalmente. La scuola, in quanto agenzia di formazione delegata a promuovere la socializzazione dell’alunno, è uno dei punti di partenza su cui far leva per promuovere il benessere psico-fisico e relazionale dello stesso.
Ma scuola e famiglia sono spesso disorientate dalle tante sollecitazioni e pseudo forme educative di una società dove ha sempre più peso il futile, il divertimento e il transeunte, mettendo in crisi l’impegno, lo sforzo, il sacrificio, la responsabilità. Certamente docenti e genitori avvertono di avere in mano poche certezze e inadeguati strumenti. Si sentono quasi inerti e impotenti di fronte ai condizionamenti sociali che incidono sullo sviluppo dei nostri ragazzi.
Tra le varie difficoltà che la scuola oggi si trova ad affrontare si aggiunge, talvolta, il rapporto con le famiglie. Accanto ad atteggiamenti collaborativi emergono atteggiamenti estremi quali: l’ingerenza nei confronti degli insegnanti. Si pretende di valutare, di giudicare e di correggere gli insegnanti e spesso davanti ai propri figli; l’eccesso di delega alla scuola. Si verifica quando c’è assenza e indifferenza che svaniscono per lasciar posto ad accuse a senso unico; l’iperprotezione dei propri figli che porta sovente a giustificare escludendo colpe e responsabilità.
Ed invece l’istituzione scuola chiede: fiducia come atteggiamento effettivo; presenza che si traduce in interesse sincero a quanto avviene in ambito scolastico; discrezione nel rapporto con l’insegnanti.
Ecco allora la sfida: scuola e famiglia devono percorrere questo cammino insieme aiutandosi vicendevolmente, provando sempre più ad instaurare rapporti basati sulla comunicazione, sulla sincerità e sulla stima. Solo così ’alunno-figlio si sentirà circondato da questo “abbraccio educativo” e sarà favorito lo sviluppo armonico ed integrale della persona.
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